Molto nota nel Medioevo col nome “Erba degli Angeli”, l’angelica era apprezzata anche da Paralcelso contro il “contagio”, essa, infatti, rinforza i poteri interni di difesa e impedisce di “abbandonarsi” alle epidemie.
Il mito ci suggerisce che questa preziosa pianta Solare proietta la sua luce, apportatrice di potenza e calore, e le trasmette ad organi e sistemi, esercitando la sua efficacia corroborando e sostenendo le funzioni dei veicoli vitali.
L’angelica presenta anche una funzionalità Gioviale perciò porta giovamento nei casi di affaticamento generale, in quanto tonifica l’ipotalamo e stimola l’ipofisi. Inoltre combatte le insufficienze epatiche e si impiega nei vomiti spasmodici e nei gonfiori del ventre.
Sempre per l’influsso Gioviale l’angelica aiuta gli organi genitali combattendo l’impotenza. Per quanto riguarda la donna si impiega nei disturbi delle mestruazioni insufficienti e nelle leucorree, in combinazione con altre erbe. Le irrigazioni eseguite impiegando i decotti della radice, sono un ottimo rimedio nella cura dei fibromi.
L’angelica è ottima nei casi di tracheite, di bronchite cronica e asma nervosa, inoltre è un ottimo stimolante del sistema linfatico.
Questa pianta risulta essere infine un eccellente carminativo, adatto nelle atonie digestive e in presenza di spasmi allo stomaco.