La melissa officinalis l. è nota fin dalla remota antichità. Plinio affermava che i fiori della melissa erano a tutti gli altri superiori nel rallegrare l’animo, nella medicina araba la pianta era adoperata come cordiale contro la melanconia, e Paracelso la chiamò “elisir di vita”, perché faceva rivivere anche il malato più grave.
Il nome della melissa viene dal greco e significa “ciò che porta miele”, come l’ape, melissa, e dunque nel suo fiore porta la presenza del divino essere che reca pace. La melissa, dunque, in quanto ape, veicola il mellifluo dolce, la rilassante essenza, la Pace degli Dei. Anche le sacerdotesse dei misteri degli Eleusi venivano chiamate “melisse”, perché prima dell’iniziazione lavavano le mani e la bocca dell’iniziando con il miele.
Pianta perenne, la melissa emana un gradevole profumo di limone, per questo è detta volgarmente anche cedronella. Cresce in luoghi freschi e ombrosi, presenta qualità umida e fresca. Da tempi immemorabili la melissa è amica dell’anima, perché portatrice di dolce luce e quiete nell’amarezza della vita, nella melanconia, nella tristezza, nell’immaginazione oscura, nelle fantasie nere. La pianta rimuove anche il batticuore, dà cordialità e rallegra, rasserena l’animo e seda ogni spasmo.
Dalla polvere essiccata delle foglie e delle sommità fiorite, ricaviamo la sostanza, e specie l’olio essenziale, anima della pianta, che trasferisce in componenti corporei il veicolo della sua essenza, all’uomo che ne attinge.
Nella miscellanea interessano specificamente le sue qualità antispasmodiche, sedative, riequilibranti, la sua facoltà di essere “bilancia 60 dell’anima”, perciò insieme alla Dolomite la melissa perfeziona l’attività calmante e riequilibrante del sistema nervoso centrale, e armonizza il sistema neurovegetativo. Essendo ansiolitica, l’essenza della melissa agisce a livello del lobo limbico del sistema nervoso centrale, centro che coordina le funzioni vegetative, perciò combatte e regola le perturbazioni derivate dagli stimoli viscerali nella distonia neurovegetativa. In quanto spasmolitica e sedativa, la melissa agisce in parziale contrasto con l’attività tiroidea, specialmente nei confronti dell’azione della tireotropina (TSH).
La melissa contrasta la spasmofilia, è perciò molto efficace nelle manifestazioni spasmo-ansiose, sia che interessino il tratto gastroenterico sia che interessino quello genitourinario. In questo modo la melissa placa lo spasmo gastrointestinale e la dispepsia ansiosa e nevrotica, il cuore e la respirazione ne ricevono un benefico influsso antispasmodico, le loro funzioni sono riportate all’equilibrio.
La vita frenetica postmoderna è sempre più veloce, produce uno stress crescente e genera un eretismo permanente dell’organismo, la tensione nervosa continua produce un logoramento delle ghiandole surrenali e una perdita continua di sali minerali e oligoelementi fondamentali. Con il tempo si produce un degrado, più o meno profondo, della costituzione fondamentale delle persone, la perdita di calcio e di magnesio si riflette nel malfunzionamento del sistema nervoso e della corteccia celebrale, e genera la catena viziosa della distonia neurovegetativa e il quadro della spasmofilia, nei suoi diversi gradi di gravità fino al collassamento delle funzioni vitali. Molti ritrovati presenti in commercio, non hanno vera efficacia, specie se sono prodotti con sostanze estratte o prodotte in modo artificiale e se non presentano l’equilibrio, la sinergia e la completezza che troviamo nella miscellanea descritta. Il composto unisce minerali, oligoelementi, cofattori, elementi vegetali quintessenziali, in perfetta amicizia e accordo, i sistemi interessati dalla sua azione non subiscono sbilanciamento. Con questa miscellanea favoriamo una rigenerazione profonda del sistema nervoso centrale e del sistema nervoso vegetativo, grazie all’adeguato apporto bilanciato di calcio e magnesio, unito ai cofattori vitali dell’ostrica, inclusa la piridossina o vitamina B6, fondamentale per l’uso ottimale dei minerali e degli oligoelementi. L’insieme dei componenti miscelati è altamente biodigeribile e assimilabile, inoltre ha una azione rapida, i suoi effetti si rilevano fin dalle prime assunzioni. La miscellanea può essere impiegata per l’integrazione nei seguenti casi:
– Nel quadro semplice di spasmofilia: spasmi multipli, tremori, crampi, formicolii, cefalee, alterazioni lievi del sonno, ansia larvata, ecc.
– Nei quadri avanzati di spasmofilia: spasmi più intensivi, tetania, dolori erranti, ampi formicolii, forti cefalee, acufeni, frequenti palpitazioni, dispepsie, alterazioni del sonno evidenti, ansia profonda, caduta dell’umore, tristezza, nervosismo, eccitamento incontrollato, paure immotivate, attacchi di iperventilazione, nodo allo stomaco, ipoglicemia, ipotiroidismo, ipertiroidismo, ecc.
– Nei quadri profondi di spasmofilia: spasmi invalidanti, tremolio evidente e continuo, situazioni di collassamento, attacchi di panico, tremori interni profondi, freddo invalidante, ansia grave, angoscia viscerale, crisi di panico, senso di morte, fatica profonda, spossamento totale, oppressione respiratoria grave, ipotiroidismo grave, fobie, moti incontrollati del comportamento, pianto facile, nevrosi accentuata, ecc.
– In tutti i casi di eretismo nervoso, nella sindrome ansiosa-depressiva e ansiosa-nevrotica.
– In tutti i disturbi del sonno di origine nervosa e spasmofila.
– In tutte le manifestazioni di distonia neurovegetativa.
– Nelle psicoalterazioni cardiache, quali palpitazioni, extrasistole, tachicardia.
– Nelle alterazioni dell’assetto psiconeurovegetativo da stress, con ansia, palpitazioni, emicranie, fosfeni, acufeni.
– In tutti i disturbi funzionali gastrointestinali, da spasmofilia, come la nevrosi gastrointestinale, le nausee mattutine e continue, la gastrite, gli spasmi vari.
– Nell’insufficienza epatica e nelle discinesi biliari.
– Nei casi di soggezione agli attacchi di panico e in gravi situazioni di ansia e angoscia.
– Nei disturbi ossessivi e compulsivi.
– Nell’anoressia e nella bulimia di origine nervosa.
– In tutti i casi in cui è necessario riprendersi da alterazioni prodotte da ritmi di vita sovraffaticanti e depauperanti, da tensioni e da continui stress.
– In tutti i casi di fatica nervosa e pregiudicazione dell’attività psicomorale generale.